Concorso di idee per Sede SGR
Rimini (RN) - 2013

L’analisi dell’area e della natura dell’intervento oltre al denso programma funzionale richiesto ha spinto ad elaborare una soluzione progettuale esaustiva delle attività ospitanti e forte nella sua identità architettonica. Un edificio simbolo per l’azienda e ambizioso di creare un luogo di nuova “urbanità”. Il desiderio di completare l’area privata della Sgr, bilanciando l’immagine dell’azienda privata-commerciale con il necessario incontro con il pubblico e la città, ha suggerito un progetto che sappia imporsi con carattere nel tessuto urbano di Rimini, mostrando una doppia natura, espressione delle logiche aziendali di produttività e profitto ed espressione di socialità, relazione, incontro. La sensibilità a questi aspetti è stata la premessa per l’ideazione di un edificio dall’anima giovane, dialogante con l’esistente ed aperto alla città. Un’ architettura che ha nell’idea la sua origine, nella luce il primo materiale, nella qualità dello spazio il carattere e l’essenza. Architettura come segno e avvenimento, dove il luogo e il tempo sono la prima condizione del fare. La luce è protagonista assoluta, misurabile e quantificabile, solida e concreta, diffusa e spirituale. All’interno come una cattedrale gotica, l’esaltazione della luce infiamma ed accende gli spazi, all’esterno come le superfici barocche così la pelle composta dagli screen - brise soleil modulano la luce entrando in risonanza con essa per acquistare infinite sfumature e declinazioni cromatiche. Un’architettura contaminata dal sole dove l’emozione dei suoni della luce come vero spartito musicale, genera vive atmosfere; un edificio fatto di aria, luce e colore dove l’elasticità sostituisce la rigidità, dove la luce come orologio naturale che cambia con l’ora, il clima e le stagioni, anima gli spazi di lavoro e di relazione. La leggerezza e la trasparenza delle facciate permette alla luce di “vincere” la gravità della materia facendo galleggiare e lievitare lo spazio. L’edificio concepito come un corpo animato vive e respira nell’energia, dilatazioni e compressioni degli spazi sono i suoi movimenti, leggibili in sezione nella calibrata strutturazione dei piani flottanti che determinano doppi e tripli volumi, ascensioni verticali e sospensioni orizzontali. E’ la continuità dinamica dello spazio nella luce a mettere in tensione la vita dell’edificio e ad infondere energia ed entusiasmo agli ambienti. Sensibili all’idea che la forza e la potenza degli spazi, in virtù del loro linguaggio, comunicano, e convinti che lo spazio è un elemento evocativo capace di offrire emozioni che incide profondamente nello stile di vita, si è voluto lavorare nell’intensità dei rapporti spaziali, per un qualità dello spazio alla ricerca della bellezza ponendo sempre l’uomo al centro. Creazione di un ambiente più propizio alla vita e intenzionalità estetica sono i caratteri stabili dell’architettura (Aldo Rossi). Con sentimento e con misura, nella chiarezza degli spazi e delle dimensioni e proporzioni. Il nuovo edificio polivalente è stato ubicato sul margine esterno della linea di massimo ingombro, ovvero nella parte più soleggiata dell’area d’intervento, oltre le ombre portate dai volumi esistenti. Questa soluzione ha permesso di aprire una nuova piazza a vocazione pubblico-privata, tessuto connettivo e di rappresentanza dell’azienda, spazio interno alla proprietà ma affacciato lungo il viale chiabrera. La nuova piazza arricchita da vegetazione e vasche d’acqua, che giocano anche un ruolo bioclimatico per il microclima, si dilata lungo il viale diventando un nuovo parco aperto agli eventi su cui si affaccia inoltre il nuovo museo dell’energia, composto da facce triangolari “taglienti” e angoli acuti che, in accordo alla filosofia della dinamica della forma, esprimono efficienza, vigore, energia. La piazza è altresì trattata superficialmente con un rivestimento lapideo che potrebbe investire anche le terrazze dell’attuale sede sgr, nell’idea di formulare una composizione identitaria omogenea per infondere continuità spaziale all’esterno. L’accesso al nuovo edificio polivalente avviene dalla piazza stessa. La compattezza del volume risponde a criteri di sostenibilità e risparmio energetico, per i quali sono state inoltre adottate soluzioni passive ed impianti per la produzione di energia pulita. Il volume che cresce gradualmente dallo spazio interno dell’area Sgr, lascia con la sua forma campo visivo e la trasparenza dei fronti consente permeabilità e transizione luminosa dalla sede alla città, dalla città al mare. La forma dinamica, associata metaforicamente alla vela di un’imbarcazione, emerge nella sua identità architettonica quale simbolo iconico dell’azienda. L’involucro caratterizzato da una pelle trasparente e cromaticamente vibrante lascia filtrare luce ed energia negli ambienti. Costruttivamente è stata ideata una struttura intelaiata leggera in acciaio a coprire l’intera luce dell’edificio senza ostruzioni in pianta per la massima flessibilità degli spazi. Il programma é stato coperto esaustivamente. La sala congressi ospitante 300 posti, attività principe del nuovo edificio, è ubicata a quota interrata per limitare in altezza l’edificio, impattando con più gentilezza nel costruito e opportunatamente servita da scale di emergenza che disegnano un tracciato dinamico arricchendo il fronte. L’aula è strutturata con un sistema a tribuna telescopica retrattile che libera lo spazio rendendolo neutro ed aperto pertanto ad infinite soluzioni. Alla quota di campagna si trova la hall-reception di smistamento alla sala congressi e agli uffici collocati al piano primo e secondo, mentre al piano terzo è stata ubicata l’attività ricettivo-alberghiera con ascensore dedicato. Quest’ultima, collocata in alto e separata dall’utenza dell’azienda, gode di ottimi affacci sulla sede Sgr e sulla città. Il collegamento funzionale dell’attuale sede con il nuovo polo avviene a quota interrata tramite un tunnel a cui si può accedere direttamente dal parcheggio o sfruttando le scale di emergenza esistenti collegate ad un ponte in quota che relaziona l’attuale sede al percorso interrato. Tutte le attività in conformità alle NTA del PRG di Rimini ottimizzano la quota di Su ammessa. I parcheggi in superficie immersi nel verde così come gli interrati rispondono alle esigenze sollevate dal bando per numero di posti auto e destinazione pubblico e privata. “Corrono, tutti corrono, con la strana idea di guadagnare il tempo ma l’uomo continua a provare le stesse gioie e paure di un tempo, i minuti e le ore hanno sempre la medesima durata, anche se abbiamo affrettato il passo. Per fortuna la nostra vita continua a essere ritmata dalle ore e dalle stagioni e anche se viviamo di tanto in tanto qualche momento globale tuttavia lo facciamo attraverso il filtro delle nostre solidi abitudini. Viviamo ossessionati da immagini di velocità e miti di ubiquità, ma sentiamo ancora il bisogno di vivere in spazi perimetrali, di quartiere, scanditi dal ritmo e dai colori della luce.” “Come i Magi del Gozzoli, cavalchiamo le stagioni della vita, di età in età, sempre uguali, sempre diverse,  spalmati sui binari del tempo, tuttavia alla ricerca della sola ed unica eternità, per ogni luogo e in ogni tempo: la dimensione umana del vivere e dello stare insieme.”

Descrizione delle scelte impiantistiche e per il risparmio energetico dell’edificio.

Premessa.

“Il benessere è quella condizione mentale che esprime soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico” ASRHAE (American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers).

Sono state studiate strategie per la sostenibilità urbana, sposando i concetti di mitigazione, adattamento e resilienza; intendendo con essi le strategie e valutazioni finalizzate alla riduzione delle emissioni di CO2 e la capacità di un sistema sociale o ecologico di assorbire le sollecitazioni conservando la struttura di base, le modalità di funzionamento, la capacità di auto-organizzarsi e di adattarsi agli stress e ai cambiamenti. Le scelte effettuate nella definizione degli elementi di involucro e delle soluzioni impiantistiche hanno avuto come finalità principale il benessere termoigrometrico ed ambientale dei fruitori dell’edificio e non solo il semplice comfort termico. Oltre a garantire l’adeguato apporto energetico per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo, la scelta è stata condotta prestando attenzione anche sulla necessità di un efficace ricambio d’ aria all’interno degli ambienti, pulita e a velocità ed umidità controllata; si è prestata particolare attenzione ad assicurare il rispetto delle migliori condizioni di illuminazione naturale e di vista dell’esterno. È stata prevista l’installazione di un sistema fotovoltaico “trasparente”, di minore impatto visivo, in grado di fornire sufficiente energia elettrica per abbattere i costi di gestione dell’edificio. Inoltre, poiché l’involucro edilizio è prevalentemente costituito da superfici vetrate, si è scelto di adottare vetri speciali, in grado di garantire le migliori prestazioni al variare delle condizioni esterne. Sono stati previsti dei sistemi schermanti esterni, regolabili a seconda delle ore del giorno, per creare il giusto ombreggiamento nelle zone maggiormente esposte alla radiazione solare estiva, senza compromettere l’apporto di luce naturale agli ambienti interni. La parte opaca dell’involucro sarà invece realizzata con una opportuna coibentazione.

Strategie bioclimatiche, sistemi tecnici e tecnologici adottati.

Il primo elemento caratterizzante l’edificio di progetto da un punto di vista bioclimatico è la sua forma compatta che, configurandosi come una sorta di vela, offre un rapporto ottimale tra la superficie disperdente ed il volume climatizzato che questa racchiude. Esponendo quindi alle fredde temperature invernali, così come al caldo estivo, un superficie scambiante ridotta. Inoltre, la soluzione formale prospettata ha reso possibile l’inserimento dell’edificio con un orientamento cardinale che ottimizza a sua volta il rapporto tra ambiente climatizzato interno e ambiente esterno. L’unico elemento opaco presente nell’idea di progetto è la copertura curva continua, incisa solo in corrispondenza della parte dedicata alle residenze, dove l’apertura fornisce un ampio terrazzo che guarda alla città e al mare, e l’ingresso alla scala di distribuzione per gli alloggi che funge altresi’ da scala di emergenza. Le altre pareti sono completamente vetrate ed opportunamente schermate.

Involucro opaco.

La coibentazione della copertura opaca, caratterizzata da un orientamento di 35° rispetto al Sud, in direzione Est, sarà realizzata con isolante pesante di spessore sufficiente ad assicurare una trasmittanza termica in regime statico dell’ordine di 0.20 W/m2K, abbondantemente inferiore al limite indicato dalla normativa in materia di contenimento dei consumi energetici, ma agevolmente raggiungibile. L’elemento, tuttavia, maggiormente innovativo di questa parte dell’involucro riguarderà la soluzione adottata per la protezione dal caldo. Si tratta infatti di una superficie molto ampia che, per la sua inclinazione rispetto all’orizzontale, oltre che per il suo orientamento rispetto al Sud, sarà investita dalla radiazione solare per gran parte del giorno. Per ridurre ai minimi termini l’indesiderato carico termico entrante attraverso questo elemento nel periodo estivo, si è ipotizzato di utilizzare un rivestimento caratterizzato da un valore elevato dell’Indice di Riflessione Solare (SRI), ossia di ricorrere ad un materiale in grado di riflettere gran parte della radiazione solare visibile (elevata riflettanza) e di riemettere verso l’esterno la maggior quota possibile della radiazione infrarossa generata dal suo surriscaldamento (elevata emissività). Una strategia di questo genere, se non opportunamente calibrata, potrebbe indurre un fastidioso effetto abbagliante negli edifici circostanti, che nell’idea di progetto viene annullato, sia perché l’orientamento scelto per l’edificio fa si che non vi siano costruzioni nell’area più direttamente influenzabile dal fenomeno, sia per l’aver previsto lungo tutta la sua estenzione una “doppia pelle” costituita da pannelli fotovoltaici trasparenti. Si tratta di pannelli vetrati che integrano, tra due lastre, elementi fotovoltaici. Lo spessore delle lastre dipende dalle dimensioni del pannello vetrato e dai carichi che dovrà sostenere. Per il tipo di vetro, invece, si può decidere come realizzare la lastra posta nella parte interna del pannello, a tergo della cella fotovoltaica, in funzione di quale obbiettivo ci si pone di raggiungere. Nel caso di progetto si ipotizza di ricorrere ad un vetro selettivo, senza trattamento basso-emissivo, in grado di filtrare la radiazione incidente sulla copertura e quella riflessa dalla stessa, in particolare nelle lunghezze d’onda del visibile e dell’ultravioletto, per contrastare, pressoché annullandolo, l’abbagliamento altrimenti causato dal cool roof. La lastra esterna, invece, deve essere necessariamente una lastra sottile con un elevato fattore di trasparenza, in modo da non limitare l'efficienza della cella fotovoltaica, che viene inoltre migliorata proprio grazie alla presenza della superficie fredda sottostante e dell’intercapedine d’aria fortemente ventilata che separa le due superfici. È infatti noto che la produzione fotovoltaica è sensibilmente inficiata dalle alte temperature che raggiungono i pannelli tradizionali e le coperture scure su cui generalmente questi vengono installati. La possibilità di avere differenti gradi di trasparenza della lastra vetrata e di scegliere tra diverse geometrie degli elementi fotovoltaici disponibili sul mercato rende quello che altrimenti sarebbe un comune elemento tecnologico un potente mezzo espressivo nel disegno architettonico.

Involucro vetrato.

Le superfici vetrate verranno realizzate utilizzando opportuni accorgimenti al fine di garantire un’adeguata illuminazione naturale, un’adeguata trasmissione del calore e il rispetto dei requisiti acustici. Infatti, le caratteriste ideali che un vetro dovrebbe possedere sono una bassa trasmittanza termica, una elevata opacità alle bande ultraviolette e infrarosse dello spettro solare, un’alta trasparenza nel campo del visibile e una soddisfacente modalità di visione. Le pareti vetrate, verticali a Nord-Est e a Sud-Ovest e inclinata a Nord-Ovest, saranno realizzate con un vetrocamera a controllo solare costituito da una lastra esterna stratificata con film ottimizzati dal punto di vista acustico, un’intercapedine riempita con un gas dall’elevato peso molecolare e una lastra interna con coating basso emissivo rivolto verso l’intercapedine. L’uso di vetri stratificati per il controllo acustico è dovuto al fatto che l’edificio insiste su un viale che conduce al mare e che pertanto è caratterizzato da un intenso flusso di traffico per tutta la durata della stagione balneare. Inoltre, l’estensione della superficie vetrata, che rappresenta di gran lunga l’elemento preponderante dell’involucro, richiede un attento bilanciamento tra i vari parametri termici ed illuminotecnici. Il vetro infatti si lascia attraversare dalla quasi totalità della radiazione solare che vi incide, per gran parte emessa nel campo del visibile, mentre è pressoché opaco alle lunghezze d’onda dell’infrarosso, tipicamente emesse dai corpi caldi (pareti interne, pavimento, arredi). È questo, in estrema sintesi, il principio dell’effetto serra che, se in inverno è utile (tanto che si parla di apporti solari gratuiti), durante i mesi estivi deve essere evitato. Pertanto, per ridurre la dispersione di calore nei periodi freddi è parso sin da subito auspicabile il ricorso ad un vetro con un valore della trasmittanza Ug non superiore a 1.1 W/m2K; mentre la riduzione dei carichi termici estivi entranti verrà perseguita mediante l’installazione di vetri con un valore della trasmissione luminosa e della riflessione tali da non compromettere l’ingresso della luce naturale, quindi la visione ottimale negli ambienti, e allo stesso tempo non rinunciare ai preziosi apporti solari gratuiti invernali. Limitatamente alle vetrate che interessano la sala conferenze, si è pensato di ricorrere a vetri elettrocromici che, sollecitati da piccole correnti elettriche, sono in grado di assumere diverse colorazioni a seconda del gas contenuto nell’intercapedine, ma che nel caso di progetto diventeranno perfettamente opache. In merito all’infisso nel suo insieme è essenziale che questo abbia la massima classe di permeabilità e una elevata tenuta all’aria per favorire oltre alle prestazioni termiche anche l’isolamento sonoro.

Sistemi schermanti.

Lungo le facciate vetrate sono previsti dei sistemi schermanti mobili in grado di regolare il flusso di radiazione solare incidente secondo le mutevoli esigenze nel corso dell’anno. I brise soleil saranno, quindi, dotati di un sistema meccanizzato comandabile dall’interno dell’edificio, che ne consentirà la regolazione per zone. Gli elementi schermanti saranno verniciati in modo tale da restituire una vista d’insieme che richiamerà i colori del mare e che modificherà l’immagine dell’edificio al variare dell’orientamento delle alette e dell’inclinazione dei raggi del sole, così come il colore del mare muta continuamente.

Breve descrizione dell’impianto termico.

La finalità di garantire il benessere termoigrometrico all’interno dell’edificio, oltre che il giusto apporto energetico per il riscaldamento ed il raffrescamento, comporta la valutazione di diversi parametri oltre alla temperatura; in particolare, si devono considerare anche l’umidità relativa dell’aria, la sua velocità, la purezza, la temperatura delle superfici radianti e l’attività svolta dagli occupanti. Per poter effettuare il controllo di tutti questi parametri, sia in estate che in inverno, è stato scelto un impianto di condizionamento a tutt’aria con l’integrazione del free cooling ottenuto prelevando aria dalla zona al di sopra del parcheggio interrato, in corrispondenza della parte a verde, e facendo transitare le tubazioni all’interno del piano interrato stesso. In questo modo, in estate, è possibile prelevare aria in una zona dove risulta più fresca per effetto dell’evapotraspirazione e incanalarla attraverso delle tubazioni all’interno del piano interrato, a sua volta più fresco, realizzando un vero e proprio pretrattamento termico che consente la riduzione dei consumi dell’unità di trattamento. Analogamente, in inverno, quando il contributo dell’evapotraspirazione è pressoché nullo, il passaggio delle tubazioni nel piano interrato preriscalda l’aria da trattare. Per integrare questo meccanismo e favorire un più agevole ricambio di aria è stata prevista la realizzazione di idonee griglie di areazione nella parte alta della parete Nord-Ovest dove, per effetto dei moti convettivi che si instaurano nel grande volume a tutt’altezza, è possibile richiamare naturalmente l’aria esausta ed espellerla al di fuori dell’edificio. Le diverse destinazioni d’uso presenti (sala conferenze, uffici, alloggi, zone comuni) comportano una diversificazione delle condizioni di benessere e di carico all’interno dell’edificio, che l’impianto di progetto, per la sua versatilità, sarà in grado di assicurare in maniera ottimale. I terminali di immissione saranno delle bocchette di forme e dimensioni tali da assolvere le funzioni sopra menzionate, diversificate a seconda del contesto in cui si collocano. Per la fornitura dell’acqua calda sanitaria agli alloggi è stato previsto un serbatoio di accumulo in cui l’acqua sarà riscaldata utilizzando una caldaia ad elevata efficienza o una pompa di calore. L’indipendenza di tale impianto da quello per il riscaldamento e raffrescamento consentirà la sua attivazione solo nei giorni in cui si avrà l’effettiva necessità di servire l’utenza con l’acqua calda sanitaria, il che consentirà di conseguire un ulteriore risparmio in termini economici. Al fine di ridurre i consumi di acqua potabile è stata invece prevista una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana opportunamente dimensionata per alimentare gli scarichi dei sanitari e per poter irrigare le aree verdi esterne.